Lana rigenerata: un modo per salvare il pianeta

Alluvioni, livello del mare che si innalza, scioglimento dei ghiacciai: i rischi ai quali il mondo va incontro per via del cambiamento climatico sono ormai sotto gli occhi di tutti, e proprio per questo è sempre più importante prendersi a cuore la riduzione degli sprechi nell’industria tessile. La lana rigenerata, come anche il cotone, sono il prodotto virtuoso di pratiche antiche, che dalla fine dell’Ottocento si sono concentrate e sviluppate soprattutto nell’area del distretto tessile di Prato.

Ma quanto è conveniente rigenerare la lana, in termini di impatto ambientale? Chi se ne occupa oggi in Italia? È possibile ottenere un capo al 100% in lana rigenerata (anche detta “lana meccanica”)?

Andiamo a sbirciare dentro una delle industrie più eco-friendly del pianeta, quella della rigenerazione dei rifiuti tessili.

Il distretto Tessile di Prato

A volte la soluzione viene dal passato: è quello che ci insegna il distretto tessile di Prato, dove la nostra azienda Comistra opera dal 1920 riciclando vecchi tessuti di lana. Camion colmi di vestiti vecchi arrivano oggi nei nostri stabilimenti, e oltre l’80% di essi viene riportato a nuova vita, filato e infine tessuto in maglioni, sciarpe, coperte e rivestimenti. Questi capi sono capi di qualità, con fibra lunga e destinata a durare nel tempo, al 100% in eco-lana.

Anticamente erano i cenciaioli a occuparsi della raccolta di abiti vecchi. Con un carretto, casa per casa, chiedevano a gran voce i “cenci”, i vecchi stracci che avevano finito il loro ciclo di vita. Già all’epoca questi rifiuti erano destinati a diventare una nuova risorsa.

I nostri nonni forse non conoscevano il concetto di eco-fashion, ma già avevano ben chiaro quello di riduzione degli sprechi.

Oggi abbiamo i bidoni di conferimento dei rifiuti tessili, poi le aziende di prima cernita che mandano al nostro stabilimento di Comistra solo i capi adeguati per la rigenerazione/riciclo. E così, un camion alla volta, da oltre cent’anni ci occupiamo di divisione dei capi per colore e poi del delicato processo della carbonizzazione, stracciatura e finitura.

Non molti sono a conoscenza del fatto che dagli stracci vecchi nasce un tessuto completamente nuovo, spesso migliore del precedente, che già viene distribuito alle migliori vetrine di moda di tutto il mondo.

Lana rigenerata: un ridotto impatto ambientale

Rispetto alla produzione di lana vergine, la lana rigenerata ha un impatto ambientale di gran lunga ridotto, per due ragioni principali:

1) I nuovi abiti di lana rigenerata non vengono sottoposti a tintura, come invece accade per la lana prodotta per la prima volta. Ciò significa risparmiare acqua, CO2, ma soprattutto l’immersione e il trattamento con nuove tinture. Com’è possibile? Semplicemente, sfruttando il colore che i capi vecchi hanno già!

2) La lana rigenerata è più ecologica perché non prevede uno sfruttamento intensivo di centinaia di ettari di terreno destinato al pascolo e agli allevamenti di ovini. È anche in un certo modo rispettosa dei diritti degli animali.

Slow fashion e lana rigenerata

Ma c’è un ulteriore motivo per cui la lana rigenerata o lana meccanica è una soluzione estremamente ecologica. È una questione di visione del mondo: attorno a noi l’industria del fast fashion produce capi di scarsa qualità, con tessuti misti e spesso sintetici, in generale destinati a durare poco ed essere rimpiazzati alla stagione successiva.

A Comistra crediamo invece in una slow fashion, dove il singolo capo di lana viene confezionato con una qualità di base alta, che consente un’emivita più lunga e una più facile rigenerazione una volta che il vestito sarà arrivato al capolinea.

Questo non è solo una scelta industriale: è una visione, un progetto a lungo termine.

Il risultato di questa visione è senz’altro un guadagno in termini ambientali, ma anche una riduzione dello sfruttamento animale e umano. Infatti, fast fashion significa anche delocalizzazione di manodopera in Paesi emergenti, dove le condizioni di vita e lavoro sono spesso al limite della schiavitù.

La lana rigenerata è sostenibile in molti modi diversi, e proprio per questo costituisce una risorsa così importante per il futuro del nostro pianeta.

Perché ha senso fare un capo interamente riciclato? Perché pensiamo che sia il massimo del virtuosismo per arrivare a chiudere il cerchio dell’economia circolare”.

(Fabrizio Tesi, CEO di Comistra)